Gli anacardi sono i semi oleosi edibili della pianta Anacardium occidentale, originaria del Brasile. In commercio, troviamo anacardi già privati del loro guscio originario e già tostati e possono essere consumati da soli come snack oppure in ricette, assieme ad altri ingredienti. Gli anacardi hanno un sapore dolciastro, con retrogusto leggermente salato, e consistenza croccante. C’è da dire che nella dieta mediterranea, gli anacardi non svolgono un ruolo fondamentale perché la percentuale di grassi da assumere viene soddisfatta dall’olio extravergine e di oliva e dagli altri alimenti.
Tuttavia, gli anacardi sono ottimi come snack energetico di metà mattina, soprattutto per chi è impegnato con lo studio e lavori pesanti, oppure l’allenamento fisico. Oppure possono essere aggiunti ad altri ingredienti in tante ricette, come nelle classiche insalatone, per aggiungere croccantezza e negli arrosti di carne per dare quel tocco di dolce in più. Nella nostra cucina, tuttavia, gli anacardi trovano impiego soprattutto nella pasticceria. Ma mangiare anacardi fa bene? Ecco i pro e i contro da sapere.
I pro del mangiare anacardi
Mangiare anacardi fa bene se consumati nelle giuste quantità. Sono infatti semi ricchi di grassi e carboidrati, ma anche di proteine. Grazie al contenuto di grassi polinsaturi omega 6, mangiare anacardi fa bene al metabolismo basale e per certi valori sanguigni. Le fibre abbondanti, li rendono ideali per combattere la stipsi e la stitichezza, ma anche in questo caso, la quantità da assumere deve essere modesta. Se siete celiaci e se soffrite di intolleranza al lattosio, dovete sapere che potete consumare gli anacardi in quanto istamino liberatori.
Grazie alla buona concentrazione di vitamina E e di polifenoli, mangiare anacardi fa bene per le proprietà antiossidanti che aiutano il corpo a combattere la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare precoce. Inoltre, essi sono ricchi di vitamine idrosolubili del gruppo B che supportano i processi del metabolismo cellulare di tutto l’organismo. Questi semi oleosi poi possono essere inseriti nella dieta vegetariana e vegana senza controindicazioni.
I contro degli anacardi
Mangiare anacardi ha anche degli svantaggi, soprattutto per determinate categorie di persone che seguono una dieta particolare o se soffrono di determinate patologie. Iniziamo dicendo che gli anacardi sono sconsigliati per tutti coloro che stanno seguendo un regime alimentare ipocalorico per perdere peso. Infatti, gli anacardi non sono consigliati poiché sono ipercalorici e dotati di alte concentrazioni di grassi. Anche se la percentuale di grassi buoni è rilevante non è trascurabile quella dei acidi grassi cattivi. I valori di riferimento sono i seguenti per 100 grammi di prodotto tostato:
- Proteine 15 grammi
- Lipidi 46 grammi
- Carboidrati 32 grammi
- Zuccheri 5 grammi
- Fibre 3 grammi
- Calorie 574
Dunque, considerato soprattutto l’apporto calorico, gli anacardi sono altamente sconsigliati per il dimagrimento. Inoltre, gli anacardi implicano una elaborata digestione, quindi non sono indicati per chi soffre di disturbi digestivi, anche se ciò dipende dalla quantità consumata e se si mangiano anacardi in associazione ad altri alimenti come avviene nelle insalate. Sono inoltre da evitare in caso di fenilchetonuria e, naturalmente, in caso di allergie e intolleranze.
Se è vero che questi semi sono ricchi di proteine, è anche vero che esse non hanno un valore nutrizionale completo, quindi è sempre consigliabile continuare a fare affidamento su altri tipi di alimenti per soddisfare il fabbisogno quotidiano di proteine. In generale, dunque, considerata la completezza della nostra dieta mediterranea, occorre ricordare che mangiare anacardi fa bene sì, ma se sono rispettate le giuste quantità, con un consumo limitato a 2-3 volte la settimana.